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LIBERTA’ MOVIMENTO IMMOBILISMO
La percezione si affina ed inizia ad informarci sul rapporto che le diverse parti del nostro corpo assumono reciprocamente, avviando un processondi coordinazione.
L’attuale fisiologia (senza, tuttavia, considerando un vero e proprio “senso” a se stante) lo definisce come il continuo registrare il diverso stato di allungamento-accorciamento delle fibre muscolari, altrimenti detto tono muscolare.
Naturalmente con l’età avanzata la possibilità di movimento non è più così brillante, non per questo, però, si deve cadere vittime della tristezza o, peggio, nell’invidia per i “bei tempi andati”.
Ciò non può fare altro che condurci ad uno stato di immobilismo interiore dagli effetti nocivi ben più gravi di quello esteriore.
Anche qui un’attenta educazione, una curata e meticolosa capacità di misurare le proprie forze in relazione al tempo ed allo spazio può farci pervenire alla soddisfazione di trovare in noi una assoluta libertà.
Pensiamo quanto il concetto di libertà sia, anche giuridicamente, vincolato al movimento: la legge punisce il colpevole proprio attraverso alla limitazione dei suoi movimenti e, quindi, per estensione, della sua libertà.
L’interiore libertà di movimento non conosce limiti: è addirittura svincolata dalla nostra stessa corporeità.
Se giustamente coltivata ci consente di risvegliare nella nostra anima il piacere che ci poteva derivare da un ballo, e riviverlo, con accresciuta intensità, semplicemente osservendo, compiaciuti, gli altri ballare, in una sorta di partecipazione ideale all’altrui piacere ed all’altrui allegria.
Continua…